giovedì 28 novembre 2013

La Tastiera

La tastiera della chitarra è composta da una barra di legno intarsiata di tasti di ferro dove le corde si appoggiano modificando la lunghezza della corda vibrante e cambiando quindi intonazione. La chitarra ha un'estensione più o meno di 4 ottave, la più alta sulla chitarra classica è scomoda da utilizzare e quindi rara da ascoltare.




Ogni corda dal tasto 0 (suonata a vuoto) al tasto XII contiene un'ottava, per esempio la sesta corda (dall'alto nell'immagine sopra e  nelle tablature in generale), il mi basso, se premuta sul tasto XII emetterà la stessa nota che se suonata a vuoto, ma un'ottava più alta.

Le lettere vengono chiamate più comunemente con le lettere, dalla a alla g partendo rispettivamente dal la:

A  -  B  -  C  -  D  -  E  -  F  -  G 
La - Si - Do - Re - Mi - Fa - Sol

L'accordatura standard della chitarra, quella più utilizzata, partendo dalla corda più grave alla più acuta è
E A D G B e; il mi cantino viene solitamente indicato nelle tablature con una "e" minuscola).

Al quinto tasto di una corda troviamo la stessa nota della corda precedente suonata a vuoto, tranne tra le corde G e B, che hanno un semitono in meno di distacco, troveremo il Si (B) sul quarto tasto della corda G.
Questo può essere molto ultile per accordare la chitarra.

lunedì 25 novembre 2013

Consigli per chi inizia

Ecco una serie di consigli per tutti coloro che si sono appena avventurati nello studio dello strumento.
  1. Avere molta pazienza, studiare uno strumento comporta un grande impiego di tempo e di concentrazione, eseguire gli esercizi frettolosamente in modo non preciso o "inventarsi" delle posizioni per evitare dolori e stare più comodi è il primo passo per rovinare un'impostazione che può portare a un continuo miglioramento.
  2. E' normale nei primi mesi avere difficoltà nelle cose più semplici, la maggior parte delle persone che ho visto iniziare si sono arrese quasi subito vedendo gli esercizi non riuscire ai primi tentativi. Nessuno nasce imparato e chiunque con pazienza e impegno può superare questo primo periodo dopo il quale si progredisce esponenzialmente.
  3. Non avere fretta di cambiare esercizio finchè non sarai in grado di eseguirlo in modo fluido a diverse velocità, si rischia di lasciarsi dietro basi fondamentali per lo sviluppo di nuove diteggiature. 
  4. Cercare più fonti di apprendimento possibili, tra biblioteche e internet si trova un'infinita raccolta di esempi, esercizi e consigli (anche da chitarristi e professori rinomati).
  5. Ascoltare tanta musica, di ogni genere, concetti armonici si instaurano nella nostra mente continuamente con qualunque tipo di musica, anche la più commerciale e insensibile.
  6. Divertirsi e sperimentare!

Storia della chitarra classica

Storia della chitarra 


La chitarra è uno strumento musicale cordofono di derivazione medio-orientale risalente al sec. XIII a. C.

La chitarra ittita: bassorilievo in pietra risalente al XIII secolo a. C., 
raffigura appunto un ittita nell'atto di suonare uno strumento le cui 
caratteristiche morfologiche sono simili alla chitarra moderna.


Con la penetrazione dei costumi (la cultura musicale islamica fu notevolmente influenzata nel Medioevo da quella persiana) è facile seguire l'introduzione in Europa dello strumento al seguito degli arabi. Nella sua evoluzione i liutai hanno apportato delle migliorie alla chitarra quasi esclusivamente lungo due direttrici: 
  1. l'accrescimento dell'esiguo volume sonoro (aumento della cassa armonica); 
  2. l'estensione della gamma dei suoni eseguibili al registro grave con l'aggiunta di corde.
Sul finire del sec. XVIII, lo strumento abbandonò i raddoppi delle corde ma acquistò una sesta corda al grave e con queste sembianze in un primo tempo fu chiamata "chitarra francese". Un'ulteriore maggiorazione della cassa armonica nonché un innalzamento della tastiera rispetto al piano armonico, ad opera del liutaio Antonio Torres nella seconda metà del sec. XIX, ci danno lo strumento che oggi conosciamo. Ma ancor oggi non si è esaurita l'affannosa ricerca di un maggior volume sonoro, compensata in parte dall'uso sempre più frequente di impianti di amplificazione nelle grandi sale da concerto.




"Una fondamentale differenza distingue la musica contemporanea per chitarra da quella composta nei secoli precedenti; fino a Manuel de Falla, infatti, furono i chitarristi (in misura quasi esclusiva) a scrivere per il loro strumento, mentre da de Falla in poi "la chitarra è divenuta un mezzo comune di espressione per tutti i compositori, indipendentemente dal loro grado di conoscenza diretta dello strumento(Angelo Gilardino). 

"…la chitarra risulta in definitiva uno strumento vivo: entra a far parte degli strumenti che si studiano nei conservatori, dove si preparano nuove generazioni di interpreti, e d'altra parte continua a godere del favore di molti dilettanti, per sostenere il canto popolare o accompagnare la danza" (Giuseppe Radole).